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Lettera alle lavoratrici metalmeccaniche

Carissime,

vogliamo affrontare questa Giornata internazionale per la eliminazione della violenza contro le donne mettendoci in discussione.

Il tragico assassinio di Giulia ha non solo scosso noi tutti, ma sta (forse e finalmente) scuotendo le radici della nostra società.

Le nostre figlie ci stanno insegnando che non è più il tempo del silenzio e del cordoglio ma quello del rumore.

È un tempo che ci chiarisce che ogni donna molestata o minacciata ha a che fare con il modo in cui tutti noi  viviamo e agiamo.

Il sindacato è sempre stato motore del cambiamento. Non possiamo stare ora a guardare.

Nelle nostre giornate passiamo più ore al lavoro, con colleghi e collaboratori, che in famiglia o con gli amici. 

In molti dicono che la cultura del rispetto delle donne va insegnata a scuola o in famiglia.

E nelle fabbriche cosa aspettiamo? Non è che forse siamo come sindacato più responsabili che in passato?

Quest’anno con impegno e convinzione abbiamo promosso con Fiom, Uilm e Federmeccanica una campagna di incontri e assemblee per tutto il mese di novembre denominata “GENERIamo cultura”, per diffondere sui luoghi di lavoro la cultura della prevenzione e del contrasto alle molestie.

Ci sembrava un grande sforzo un mese fa. Ci sembra un piccolo contributo oggi se guardiamo a quanto c’è ancora da fare.

L’industria  metalmeccanica,  da  sempre  a  impronta  fortemente  maschile,  ha  bisogno  per  crescere  di  molte  più donne competenti nei reparti e negli uffici. Femminilizzare il mondo metalmeccanico è ormai strategico.

Ma molte di voi si sono dovute fare largo al lavoro sopportando e combattendo, spesso da sole, pregiudizi, soprusi, molestie, discriminazioni, ricatti.

È stato tutto troppo ingiusto e non abbiamo saputo difendervi e promuovervi come occorreva.

Il sindacato è spesso troppo impegnato a discutere la propria linea di politica sindacale. Ma non sempre ha affrontato con altrettanto impegno le discriminazioni di genere, lasciate spesso in fondo alla lista delle nostre richieste contrattuali.

Fare buoni contratti in aziende dove le donne continuano nei fatti ad essere discriminate non ci fa sentire adeguati.

Il sindacato e anche la Fim Cisl continuano ad avere un linguaggio, un uso del tempo e azioni imperniate sulla cultura della egemonia, che non favoriscono la presenza delle donne.

Se vogliamo essere motori di un cambiamento radicale che realizzi la parità tra i sessi sui luoghi di lavoro  come realtà diffusa e non di poche eccellenze, tocca a noi cambiare per primi.

Tutta la Cisl parla spesso di voler essere un sindacato responsabile. 

Oggi  la  nostra  prima  responsabilità  è  rimetterci  fortemente  in  discussione  e  far  tramontare  un  modello  di  azione troppo maschile. 

Oggi la nostra prima responsabilità è far vedere alle metalmeccaniche un sindacato che genera speranza e pone il benessere delle donne che lavorano in cima alle proprie priorità d’azione.

Rimettiamoci tutte e tutti in gioco allo stesso livello. Mettetevi in gioco per essere voi il cambiamento di cui tutti abbiamo bisogno e per dare vero nuovo valore a questo 25 novembre.

*Lettera del Segretario generale Fim Cisl, diffusa in tutte le aziende metalmeccaniche. 

www.fim-cisl.it

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NEWSLETTER NUOVI LAVORI – DIRETTORE RESPONSABILE: PierLuigi Mele – COMITATO DI REDAZIONE: Maurizio BENETTI, Cecilia BRIGHI, Giuseppantonio CELA, Mario CONCLAVE, Luigi DELLE CAVE, Andrea GANDINI, Erika HANKO, Marino LIZZA, Vittorio MARTONE, Pier Luigi MELE, Raffaele MORESE, Gabriele OLINI, Antonio TURSILLI – Lucia VALENTE – Manlio VENDITTELLI – EDITORE: Associazione Nuovi Lavori – PERIODICO QUINDICINALE, registrazione del Tribunale di Roma n.228 del 16.06.2008

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