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RdC. Avviata (formalmente) la seconda fase.

La fase di primo avviamento del Reddito di Cittadinanza (RdC) sta per concludersi. Si è caratterizzata per le richieste di accesso al beneficio, per il suo riconoscimento (INPS), per la fornitura della card (Poste) ai beneficiari e l’attivazione della stessa in disponibilità di contante e di accesso ad acquisto di beni e servizi.

Durante questa fase, oltre ad alcuni provvedimenti applicativi, sono stati emanati atti sanzionatori da Ispettori del Lavoro e Guardia di Finanza per scoraggiare il lavoro nero dei beneficiari o di appartenenti al nucleo.

A luglio l’INPS ha emanato una circolare che ha bloccato l’esame di tutte le domande presentate da stranieri extra comunitari, per l’omesso decreto ministeriale. L’INPS ha inoltre diramato una comunicazione per permettere la rinuncia al RdC da parte dei beneficiari.

E’ stata questa una fase di gestione prevalentemente centralizzata e di tipo assistenziale ed escludente alcune categorie di disagio (extra comunitari, senza dimora).

L’INPS ha fornito alcuni dati (non sufficienti per una valutazione completa) che riguardano questo periodo.

Nel suo Report trimestrale del 16 settembre scorso, pur se con scarsi dati provvisori e poco elaborati, ha comunicato che al 4 settembre 2019 sono pervenute 1.460.463 domande relative al RdC  (comprensive di PdC) di cui 960.007 sono state accolte, 90.812 sono in lavorazione e 409.644 sono state respinte o cancellate.

I nuclei beneficiari ammontano a 842.787 e coinvolgono 2.214.911 persone. L’importo medio mensile accordato è di 518,36 euro.

Campania e Sicilia sono le regioni con maggiori beneficiari, sia per quanto riguarda i nuclei, sia per quanto riguarda le persone. Le stesse regioni presentano l’importo medio più elevato, seguite da Puglia e Lazio. Il RdC si conferma come misura per il Mezzogiorno visto che la maggioranza dei beneficiari risiede nelle regioni del Sud e nelle Isole.

La stragrande maggioranza per nuclei e persone beneficiarie sono cittadini italiani. Anche l’importo medio più elevato ha come beneficiari i cittadini italiani.

L’importo medio più alto (610,47euro) è fruito da nuclei con 5 componenti, seguiti da 4 e oltre 6 componenti. Il numero di addensamenti di persone è nei nuclei con 4 componenti. Non esiste grande differenza con l’importo medio più alto (614 euro) proprio del nucleo con 5 componenti con presenza di minori, confermando il peso sottovalutato dei figli.

I nuclei con persone disabili sono 201.860con un importo medio di 475,55 euro, inferiore a quello dei nuclei senza disabili (482,70 euro).

La classe di importo più consistente per nuclei beneficiari è quella con 400,01-600 euro con 281.372 nuclei seguita da quella uguale o inferiore ai 200 euro con 206.974 nuclei.

Dati scarsi e poco elaborati che non consentono una valutazione comparata durante il tempo di avvio della misura. Se non quelli generali rispetto alla copertura di popolazione in povertà, ai livelli di copertura del reddito, ma non alla capacità di fuoriuscita dalle condizioni di indigenza, alla caratteristica di misura finora assistenziale e destinata al Mezzogiorno (collegata alla urgenza dell’attivazione della misura, fuori dal quadro di fattibilità).

A partire dal mese di settembre si è avviata la seconda fase: l’implementazione del Patto di lavoro e del Patto di Inclusione sociale.

I beneficiari del RdC convocandi dai Centri per l’impiego per intraprendere il percorso di ricollocazione e riqualificazione professionale previsto dal Patto per il lavoro sarebbero 704.595, la maggioranza dei quali risiederebbe nel Sud. Chi non rientra nel Patto per il lavoro sarà indirizzato ai servizi sociali per il Patto di inclusione sociale, con le connesse implicazioni.

Per facilitarne lo sviluppo sono state istituite due piattaforme digitali. Una presso l’ANPAL, per il coordinamento dei Centri per l’Impiego, e l’altra presso il Ministero del Lavoro per il coordinamento dei Comuni.

La prima servirà per la stipula del Patto per il Lavoro funzionale alla realizzazione di percorsi personalizzati per l’accompagnamento al lavoro. La seconda, consentirà la gestione del Patto di Inclusione Sociale per contrastare povertà ed esclusione. A queste piattaforme dovranno essere aggiunte – ma ancora non lo sono – quelle delle Regioni, in una logica di interoperabilità e cooperazione e le informazioni dell’INPS, per condividere dati riguardanti la composizione dei nuclei familiari; le informazioni sulla condizione economica e patrimoniale e tutto ciò che si rende necessario alla gestione della misura.

L’ANPAL ha rilasciato il 1 luglio 2019 le funzionalità di “Gestione del Reddito di Cittadinanza”, accessibile dal portale “MyANPAL”.

La seconda piattaforma, in sede Ministeriale, definita Piattaforma (GePI Gestione Patti di Inclusione), intende facilitare la compilazione degli strumenti per la valutazione e la progettazione personalizzata: Scheda di Analisi Preliminare, Quadro di analisi per la valutazione multidisciplinare, Patto per l’inclusione sociale. Permette anche di svolgere l’analisi, il monitoraggio, la valutazione e il controllo del programma del R. d.C. attraverso la condivisione delle informazioni sia tra le amministrazioni centrali e i servizi territoriali sia, nell’ambito dei servizi territoriali, tra i centri per l’impiego e i servizi sociali. Consentirebbe l’alimentazione del Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS) necessario a migliorare la capacità di programmazione degli interventi e dei servizi sociali.

Nella direzione di dare robustezza al sistema gestionale nei territori, si è proceduto nella politica di assunzione degli operatori della filiera lavoro e del sociale.

La vicenda dei cosiddetti Navigator (ne è prevista l’assunzione a tempo determinato di 2190 da parte di ANPAL Servizi) – pur ancora irrisolta la questione non secondaria del precariato consolidato della stessa Agenzia – si è sbloccata con l’accordo Stato Regioni Autonomie locali, con la conclusione delle selezioni dei candidati, con l’avvio della formazione dei primi selezionati.

Il rafforzamento del sistema dei Centri per l’Impiego, a maggior ragione necessario per i nuovi compiti previsti per il RdC, si sta concretizzando con il piano triennale di assunzione del personale: 11.600 assunzioni nel triennio 2019 – 2021.  Il personale verrà reclutato nelle quantità per anno: 4.000 nel 2019; 3.000 nel 2020; 4.600 nel 2021.

Sono state chiarite le linee guida per la formulazione del Patto di Inclusione sociale. Per le linee per il lavoro si può fare riferimento alle Linee per la Proliferazione emanate dall’ANPAL.

Osservazioni

I dati statistici sono relativi al periodo di avviamento e non riescono a chiarire quanti beneficiari sono stati incontrati dai Centri per l’Impiego e dai Servizi sociali dei comuni con il monitoraggio delle prese in carico e degli sviluppi sanzionatori.

Nemmeno risultano statistiche relative all’accesso alle piattaforme tecnologiche da parte dei vari utenti.

Il potenziamento dei servizi territoriali (lavoro e sociale) procede in maniera diversificata e quindi anche la loro operatività. Rimane la irrisolta questione del personale di ANPAL Servizi e del rapporto innaturale con I cosiddetti navigator.

E’ a questo punto prematuro, ma occorre impostare un’indagine approfondita: – sulla capacità del RdC di contribuire alla fuoriuscita dalle condizioni di deprivazioni; – sul sistema di incentivazione ai datori di lavoro ai fini dell’assunzione dei percettori di RdC.  Anche se in assenza di politiche di sviluppo produttivo tutto diventa difficile, vista la localizzazione del fenomeno nel Mezzogiorno; – sul rapporto tra livello del RdC e livelli salariali contrattuali differenziati per settori produttivi e per territori; sulla dinamica e cause delle rinunce volontarie dei beneficiari (con un focus alla eccessiva condizionalità, deterrenza e penalizzazione del provvedimento e il mantenimento delle convenienze del lavoro nero).

Ancora non sono stati adottate misure sulle categorie sociali escluse. Se ne sta discutendo in sede governativa.

 1. Vedi Sole 24 ore del 24 settembre 2019.

2. La norma prevede l’obbligo per tutti i cittadini extra UE di produrre non solo l’attestazione ISEE come i cittadini italiani e europei, ma anche una certificazione – spesso impossibile da reperire – rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana che attesti la situazione reddituale e patrimoniale all’estero nonché la composizione del nucleo familiare. Tale documentazione spesso non può essere presentata per l’inesistenza, nei paesi di provenienza, di un adeguato sistema di certificazione. La norma stessa prevedeva un decreto ministeriale che stabilisse i Paesi per i quali è “oggettivamente impossibile”. Vedi Vita, 11 settembre 2019.

 3. Vedi a riguardo M. Conclave.RdC. Aggiustamenti di diritto. Aggiustamenti delle attese? In Newsletter Nuovi lavori, n.236. RdC. Non è un’opportunità per le persone senza dimora. In Newsletter Nuovi lavori, n.238.

4. Vedi Reddito/Pensione di Cittadinanza e Reddito di Inclusione. Dati aggiorneti al 4 settembre 2019.

5. Vedi Tabella seguente

Nuclei percettori di Rdc per cittadinanza del richiedente 

6. Vedi seguente tabella

Tavola 4.1.  – Nuclei percettori di Rdc per numero componenti

7. Vedi seguenti tabelle

Tavola 4.3.  – Nuclei percettori di Rdc per numero componenti 

                      Nuclei con presenza di minori

 

8. Vedi tabella seguente

Tavola 5 – Nuclei percettori di Rdc per numero componenti e indicazione della presenza di disabili

Numero componenti nucleo

9. Vedi Tabella seguente

10. Il numero degli invitati al CPI non coicide con quelllo dei beneficiari del R.d.C. in quantola norma prevede gli esentati.

11. Con il decreto Ministeriale n. 108/2019.

12. Vedi nota ANPAL del  . Nella sezione “Beneficiari RdC”, l’operatore può visualizzare la lista completa dei beneficiari residenti nel territorio del proprio CpI. Inoltre è presente una funzionalità che consente di filtrare i dati in funzione di nome, cognome e codice fiscale. In aggiunta, grazie all’apposita funzionalità “azioni”, l’operatore può accedere alla scheda di dettaglio del beneficiario, nella quale vengono automaticamente tracciate tutte le informazioni di rilievo: dati anagrafici;dati del RdC;Stato delle attività collegate alle politiche attive del RdC (presenza di esoneri, inserimento della dichiarazione di disponibilità al lavoro, inserimento del curriculum, stipula del patto per il lavoro e attivazione dell’assegno di ricollocazione).La funzionalità “Azioni” consente, infine, di visualizzare le informazioni di base dei componenti del nucleo familiare del beneficiario di riferimento. È inoltre possibile indicare sull’applicativo se si è già proceduto a convocare il beneficiario e ordinare la lista in modo da visualizzare prima tutti i beneficiari non già convocati. L’ANPAL preannuncia “Nei prossimi giorni saranno messe a disposizione ulteriori funzionalità, come ad esempio: la possibilità di esportare la lista in formato editabile; tracciare gli eventi che possano dare luogo all’applicazione di sanzioni da parte dell’INPS. A breve sarà rilasciata la funzione “Condizionalità”, che esenta il CpI da qualsiasi ulteriore adempimento, dato che l’informazione sarà veicolata all’INPS per via telematica. Infine, la sezione “Interrogazione eventi” (anch’essa resa disponibile nei prossimi giorni) permetterà all’operatore, inserendo parametri specifici legati al tipo evento e alla politica erogata, di visualizzare i beneficiari gestiti dal proprio CpI per i quali sia stato inserito a sistema un evento di condizionalità che risponda ai parametri indicati dall’utente.

13. Vedi https://www.lavoro.gov.it/redditodicittadinanza/Piattaforma-GePI

14. Pubblicato  il 3 agosto 2019 il decreto del Ministero del Lavoro che approva la dotazione di risorse stanziata dalla Legge di Bilancio 2019.

15. Per un primo quadro dei concorsi indetti dalle regioni vedi. “Concorsi Centri Impiego e Agenzie Regionali

Impiego, 11.600 assunzioni entro il 2021: profili e inquadramento

Alice Lottici11 settembre 2019 in LeggiOggi.

16. Vedi Ministero del Lavoro, Reddito di Cittadinanza.Linee guida per la definizione del patto di Inclusione sociale.

17. Vedi ANPAL, Linee guida per la proliferazione de i disoccupati nei centri per l’impiego.Delibera n. 19/2018.

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