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Meno detenuti nelle carceri, ma l’Europa è ancora lontana

I dati del Ministero della Giustizia alla data 31 maggio 2015, contano 53.283 detenuti nelle carceri italiane. Nonostante il calo del 8% dal 2010 al 2013 registrato dall’Istituto Nazionale di Statistica, il numero di cui sopra supera abbondantemente la capienza regolamentare, fissata a 47.709 posti, ragion per cui nell’ultimo decennio in Italia, le condizioni di vita in carcere sono progressivamente peggiorate.

Detenuti presenti e capienza regolamentare degli istituti penitenziari per regione di detenzione

Situazione al 31 maggio 2015 

Regione

Numero Istituti

Capienza regolamentare (*)

Detenuti presenti (tot)

Detenuti presenti (donne)

di cui Stranieri

Detenuti presenti in semilibertà (tot)

Detenuti presenti in semilibertà Stranieri (**)

ABRUZZO 

8

1.568

1.758

73

203

14

1

BASILICATA 

3

470

442

12

63

4

0

CALABRIA 

12

2.661

2.376

52

333

20

0

CAMPANIA 

17

6.062

7.188

331

886

196

4

EMILIA ROMAGNA 

11

2.803

2.821

128

1.279

35

6

FRIULI VENEZIA GIULIA 

5

484

632

23

259

13

1

LAZIO 

14

5.274

5.783

391

2.583

50

4

LIGURIA 

7

1.166

1.384

64

740

22

6

LOMBARDIA 

19

6.064

7.559

385

3.379

58

15

MARCHE 

7

811

932

26

391

12

2

MOLISE 

3

269

293

0

33

0

0

PIEMONTE 

13

3.840

3.652

124

1.537

37

11

PUGLIA 

11

2.376

3.251

174

509

74

2

SARDEGNA 

10

2.638

1.950

38

509

20

1

SICILIA 

23

5.795

5.852

131

1.163

82

0

TOSCANA 

18

3.432

3.277

133

1.491

87

20

TRENTINO ALTO ADIGE 

2

509

327

11

232

5

3

UMBRIA 

4

1.324

1.298

34

373

6

0

VALLE D’AOSTA 

1

180

151

0

92

2

0

VENETO 

10

1.701

2.357

132

1.319

33

7

Totale nazionale 

198

49.427

53.283

2.262

17.374

770

83

 

Fonte: Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Ufficio per lo sviluppo e la gestione del sistema informativo automatizzato statistica ed automazione di supporto dipartimentale – Sezione Statistica

(*) I posti sono calcolati sulla base del criterio di 9 mq per singolo detenuto + 5 mq per gli altri, lo stesso per cui in Italia viene concessa l’abitabilità alle abitazioni, più favorevole rispetto ai 7 mq + 4 stabiliti dal CPT. Il dato sulla capienza non tiene conto di eventuali situazioni transitorie che comportano scostamenti temporanei dal valore indicato.

(**) I detenuti in semilibertà sono compresi nel totale dei detenuti presenti

 

Sono 9.139 i detenuti in attesa del primo giudizio e 34.461 i condannati definitivi, a fronte di 8.990 condannati non definitivi, dato per cui siamo considerati tra i primi Paesi europei per il numero di detenuti imputati non ancora giudicati colpevoli in via definitiva.

 Occorre sottolineare che il tasso di sovraffollamento nelle carceri, tra i più alti d’Europa, sta registrando una progressiva diminuzione, come intuibile dal grafico seguente, grazie ai recenti provvedimenti normativi e pari a 131,1 detenuti su 100 posti disponibili per il 2013, a 110, 4 a novembre 2014 (151 nel 2010).

 

 

                        Fonte: dati Istat

Tale tendenza non è stata sufficiente a frenare la recente sanzione da parte della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo nei confronti del nostro Paese per trattamento inumano e degradante delle condizioni di detenzione, sollecitando la soluzione a tale problema e prevedendo pene alternative al carcere. 

Sono 29.741 al 2013 i condannati che fruiscono di misura penale esterna al carcere, con un aumento del 70% rispetto al 2000. Le misure alternative o di comunità (introdotte dalla Legge 26 luglio 1975 n.354) sono sanzioni o misure eseguite in area penale esterna, definite dalla legge e imposte a un autore di reato, che il Consiglio d’Europa ricomprende nella definizione più generale di Probation  (Raccomandazione 1/2010). Consistono in una serie di interventi e attività che prevedono il controllo delle prescrizioni comportamentali, che possono ricomprendere attività di riparazione del danno arrecato alla collettività o alla vittima di reato, e interventi di assistenza mirati al reinserimento sociale dell’autore del reato. 

Per il 74,4% si tratta di misure alternative (affidamento in prova ai servizi, detenzione domiciliare e semilibertà), il 14,8% dei soggetti è coinvolto in lavori di pubblica utilità e il 10,8% in altre misure come la libertà vigilata, la libertà controllata, la semidetenzione. In Italia, gli uffici di esecuzione penale esterna curano l’esecuzione delle misure e sanzioni operando in collegamento con la magistratura di sorveglianza e quella ordinaria che dispongono i provvedimenti, e con i servizi territoriali.

Ad oggi è aperto e vivo il dibattito intorno all’amnistia e all’indulto quali misure per contrastare il sovraffollamento, attualmente al vaglio in Commissione Giustizia al Senato.

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