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Ultima fase del SIA in attesa del REI (reddito di inclusione)

Con la pubblicazione in Gazzetta del decreto 16 marzo 2017 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali   si procede alla terza fase di sperimentazione dell’intervento: dapprima limitata alle aree metropolitane, dopo estesa a tutto il territorio nazionale. Ora la messa a punto, con l’incremento delle coperture economiche (limitate), dell’estensione dei criteri. Tutto in attesa dell’entrata in vigore del reddito d’inclusione (REI) la cui legge delega è stata approvata dal Parlamento e di cui è in fase di elaborazione la decretazione[i].  

2. I contenuti del decreto. 

Permangono i precedenti requisiti di accesso, pur ampliati con alcune novità[ii].  Requisiti anagrafici: essere cittadino italiano o comunitario o suo familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino straniero in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo; essere residente in Italia da almeno 2 anni; 

requisiti familiaripresenza di almeno un componente minorenne o di un figlio disabile, ovvero di una donna in stato di gravidanza accertata;

requisiti economici: ISEE inferiore o uguale a 3 mila euro; non beneficiare di altri trattamenti economici rilevanti: il valore complessivo deve essere inferiore a 600 euro mensili (900 euro se nella famiglia c’è una persona non autosufficiente; questa è una novità); non beneficiare di strumenti di sostegno al reddito per disoccupati;

assenza di beni durevoli di valorenessun componente deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda. Sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista un’agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità; questa è una seconda novità;

il  tetto di 600 euro – per eventuali trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale, concessi dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni al nucleo familiare – viene alzato a 900 euro mensili in presenza di persone non autosufficienti (la terza novità);

valutazione multidimensionale del bisogno: il nucleo familiare del richiedente dovrà ottenere un punteggio relativo alla valutazione multidimensionale uguale o superiore a 25 punti (quarta novità, il tetto precedente  di 45 punti è stato abbassato a decorrere dal 30 aprile 2017)[iii].

l’Inps ricontatterà quanti hanno fatto richiesta del SIA in precedenza e la cui richiesta non è stata accolta in ragione dei criteri modificati.

Il nuovo decreto precisa che l’attestazione di disoccupazione per tutti i componenti in età attiva del nucleo non serve per le persone non autosufficienti o inabili al lavoro e per gli studenti;

per i nuclei familiari composti esclusivamente da un genitore solo e da figli minorenni il contributo economico viene innalzato di ulteriori 80 euro al mese (la quinta novità). Questo incremento si applica anche ai beneficiari correnti del SIA, al momento dell’entrata in vigore del presente decreto, per l’intera annualità del beneficio.

E’ prevista dal decreto la continuazione della sperimentazione dell’ASDI, per il 2017 e le successive annualità.

3. Le domande accolte nella seconda fase di sperimentazione ammonterebbero a 80 mila; con i nuovi criteri si dovrebbero raggiungere 400 mila famiglie[iv]. Trattandosi di contrasto alla povertà estrema siamo ancora lontani dal target (secondo le stime dell’ISTAT nel 2015 le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta sono 1 milione e 582 mila e gli individui 4 milioni e 598 mila). E il gradualismo di obiettivi di copertura con cui si è proceduto nella sperimentazione sarà incorporato nel testo della decretazione del REI, secondo quanto previsto dalla delega.

E’ ancora in verifica, perché la messa a punto non è stata fin qui del tutto positiva, il “combinato disposto” tra i finanziamenti, anche attualmente disponibili, e la capacità amministrativa soprattutto territoriale: la scelta, da condividere, infatti è quella di erogazioni condizionate a progetti personalizzati di inclusione sociale elaborati da Comuni o ambiti. Da citare riguardo al perfezionamento della “macchina” gli interventi di rafforzamento quantitativo e qualitativo dei servizi territoriali previsti dal Ministero del lavoro[v] ed il sistema di monitoraggio e valutazione che si sta mettendo in piedi l’Alleanza contro la povertà.[vi]

 

 



[i] Vedi M.Conclave, Le misure di contrasto alla povertà, subito il decreto attuativo, in Newsletter Nuovi Lavori. E’ da ricordare che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha già emanato le Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l’inclusione attiva (SIA). In sostegno all’applicazione della delega Governo e Alleanza contro la povertà hanno stipulato un Memorandum su 7 punti. 

 

[iii]  La valutazione tiene conto dei carichi familiari, della situazione economica e della situazione lavorativa. Sono favoriti i nuclei con il maggior numero di figli minorenni, specie se piccoli (età 0-3); in cui vi è un genitore solo; in cui sono presenti persone con disabilità grave o non autosufficienti. I requisiti familiari sono tutti verificati nella dichiarazione presentata a fini ISEE. La scala attribuisce un punteggio massimo di 100 punti che viene attribuito sulla base di precisi criteri

[iv] Vedi, Sara De Carli,Povertà, ecco il nuovo SIA: 80 euro in più ai genitori soli, in Vita, 02 maggio 2017.

[v] Vedi Povertà, al via i primi finanziamenti del Pon Inclusione ai Comuni, in Redattore sociale, 4 febbraio 2017.

 

[vi] Vedi a riguardo: Liliana Leone, Sostegno per l’Inclusione Attiva: la ricerca dell’Alleanza contro la povertà, in Secondo Welfare, 28 aprile 2017

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