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Un’ indirizzo comune per l’apprendistato è possibile?

È possibile indirizzare gli Stati membri dell’Unione europea verso un modello unico di apprendistato? Se questa impresa risulta tecnicamente problematica da attuare, c’è da sottolineare almeno lo sforzo degli attori istituzionali comunitari nel lanciare un’iniziativa volta al rafforzamento dei programmi di apprendistato . 

La c.d. “Alleanza europea per l’apprendistato”, varata il 2 luglio 2013 a Lipsia dai Commissari Europei all’Istruzione e Cultura,  Vasilliou e all’Occupazione,  Affari Sociali e Inclusione, Andor, vuole incentivare una condivisione di know how e buone pratiche a livello non solo istituzionale ma anche imprenditoriale, invitando  tutti i potenziali partner (istruzioni, imprese, sindacati, Camere di Commercio, centri di istruzione e formazione professionale) ad aderire alla presente iniziativa, la quale riveste una significativa rilevanza sia alla luce della nostra recente riforma varata in materia, sia in quanto strettamente legata alla pratica del Dialogo Sociale.

L’attività dell’Alleanza è sostenuta dalla prima dichiarazione comune della Commissione europea, della presidenza del Consiglio dei ministri dell’UE e delle parti sociali a livello europeo, vale a dire Confederazione europea dei sindacati (CES), ETUC, BUSINESSEUROPE, Centro europeo delle imprese a partecipazione pubblica e delle imprese di interesse economico generale – CEEP e Unione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese – UEAPME

Firmando la dichiarazione congiunta, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e datoriali si sono impegnati a concentrare i loro sforzi nei prossimi mesi per:

  • sensibilizzare i datori di lavoro e i giovani ai vantaggi dell’apprendistato,
  • diffondere esperienze e buone pratiche in seno alle proprie organizzazioni,
  • motivare e consigliare le organizzazioni partecipanti in merito allo sviluppo di modelli di apprendistato di elevata qualità che rispondano alla domanda di qualifiche del mercato del lavoro.

Essi inciteranno inoltre le organizzazioni partecipanti:

  • a cooperare con le scuole e i servizi dell’occupazione,
  • a sostenere la formazione di tutori all’interno delle imprese e la consulenza agli apprendisti,
  • ad aumentare l’offerta e la qualità degli apprendistati.

La Commissione si è impegnata:

  • a promuovere l’apprendimento/la valutazione tra pari per sostenere le riforme politiche negli Stati membri, in particolare quelle che prevedono raccomandazioni specifiche per paese connesse con l’IFP,
  • a garantire un utilizzo ottimale dei fondi dell’Unione europea per conseguire gli obiettivi dell’Alleanza (sostegno alla formazione a livello di sistema, definizione dei contenuti didattici e mobilità di apprendisti e personale),
  • a considerare l’inclusione dell’apprendistato nella rete EURES, in stretta cooperazione con le parti interessate,
  • a invitare Eurochambres e altre parti interessate ad impegnarsi per misure che contribuiscano al conseguimento dei previsti risultati dell’Alleanza

Nuovi Lavori, in quanto partner – insieme a Fondazione CENSIS e FORUM PA – del progetto Spes Lab, il progetto di assistenza tecnica per il partenariato economico e sociale, ha preso parte ad una Visita di Studio a Bruxelles dal 25 al 27 giugno scorso, il cui obiettivo mirava dunque ad approfondire il tema dell’Alleanza Europea per l’apprendistato. In tale ottica, sono stati predisposti appuntamenti con i referenti sindacali, datoriali e istituzionali a livello comunitario, nello specifico:

  • Incontro con i referenti ETUC – La Confederazione Europea dei Sindacati che rappresenta il movimento sindacale a livello comunitario, conta 85 Confederazioni sindacali nazionali provenienti dagli Stati Membri e quattro associati e , infine, 10 federazioni industriali europee.
  • Incontro con la DG Istruzione e la DG Occupazione, per un punto di vista delle istituzioni nell’analizzare gli obiettivi dell’Alleanza, sottolineando la forte volontà politica a livello europeo che ha aiutato a definirne le priorità. Al lavoro congiunto delle due DG è seguita una lettera da parte dei Commissari Andor e Vasilliou, indirizzata ai Ministri dei Paesi degli Stati coinvolti nell’iniziativa, richiamati a rispondere del lavoro che intendono mettere in pratica in materia.
  • Incontro con i referenti di BUSINESSEUROPE e UEAPME – BUSINESSEUROPE è la principale federazione dell’industria a livello europeo, riunisce 41 associazioni nazionali di rappresentanza delle imprese, al fine di rafforzare la competitività delle imprese europee.

UEAPME è l’organizzazione di rappresentanza delle Piccole e Medie Imprese a livello europeo, raggruppante 80 organizzazioni e rappresentante di oltre 12 milioni di aziende che impiegano circa 55 milioni di persone in tutta Europa.

Dai suddetti incontri sono emerse speranze e perplessità. Quest’ultime, in particolare, hanno riguardato le difficoltà di un’evoluzione dell’iniziativa alla luce delle riforme in materia di apprendistato, varate dagli Stati membri, non corrispondenti agli obiettivi dell’Alleanza. In particolare, si è precisato che i modelli di apprendistato italiano di primo e terzo tipo corrispondono più da vicino alla definizione di apprendistato della Commissione, elemento in contraddizione con le tendenze del nostro Paese, in cui l’apprendistato professionalizzante risulta essere il più diffuso. È stato inoltre sottolineato che nell’ottica della Strategia Europa 2020, ogni anno, l’Italia riceve specifiche raccomandazioni; quest’anno l’UE ci ha chiesto di assicurare l’impegno del settore privato nell’offrire tirocini di qualità, di potenziare i sistemi di alternanza scuola lavoro e promuovere l’apprendistato negli ITS. 

È chiaro che dall’Alleanza Europea per l’apprendistato ci si debba aspettare degli effetti a lungo termine, in quanto promossa da pochi mesi. Ma questo non basta a diminuire le perplessità circa l’adozione di un indirizzo comune per l’ apprendistato che possa idoneamente integrarsi con il sistema di ogni singolo Paese.

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