Lo scorso 12 giugno Cittalia (Fondazione di Ricerche dell’ANCI) ed EPA (European Projects Association), in collaborazione con altre organizzazioni operanti a livello europeo, ha pubblicato il documento Opportunità di finanziamento dell’Unione Europea per il 2014-2020 – Guida Pratica, curato da F.R.Zotta e D. Babić. Un’interessante raccolta che fornisce indicazioni e strumenti utili a imprese, università, associazioni e cittadini, funzionari, amministratori locali ed esperti, per rendere la programmazione locale più efficiente e ridurre la frammentazione nell’uso delle risorse. Da Horizon 2020 a Erasmus +, la Guida offre uno strumento di facile consultazione e utile per identificare i programmi e le tipologie di finanziamento più idonei per sviluppare nuove idee progettuali negli anni a venire.
Come si legge nella premessa al documento, di Pierciro Galeone, Segretario Generale di Cittalia, i fondi europei rappresentano delle risorse importanti per sostenere o accompagnare investimenti strutturali e contribuire ai processi di innovazione finalizzati a rendere le nostre economie più competitive. Si tratta di opportunità che, se ben sfruttate, sono in grado di ridare linfa vitale agli attori che a vario titolo operano a livello locale, compresi i tanti comuni dove si concentra gran parte della popolazione e gran parte della ricchezza del nostro Paese. Ad oggi, nel momento di passaggio dal precedente ciclo di programmazione finanziaria 2007-2013 al ciclo 2014-2020, la situazione rispetto all’utilizzo dei fondi europei in Italia varia ancora molto da regione a regione e da città a città. Esistono alcuni casi d’eccellenza ed altre situazioni quasi disperate dal punto di vista dell’efficienza amministrativa nell’attuazione e nell’utilizzo dei fondi europei. Nel complesso, tuttavia, nel nostro Paese la gestione dei fondi europei ha continuato a mostrare, anche nel ciclo finanziario appena concluso, delle gravi carenze sia da un punto di vista quantitativo – si pensi ai bassi livelli di spesa connessi in particolar modo ai fondi strutturali – sia da un punto di vista qualitativo, con un impatto dei progetti e delle opere sulla qualità della vita dei cittadini deludente rispetto alle attese.
Una migliore gestione dei fondi presuppone un maggiore investimento in termini di disseminazione delle informazioni e sotto il profilo della formazione degli operatori e dei potenziali beneficiari di questi finanziamenti. A differenza di Paesi come la Spagna o l’Irlanda che negli ultimi anni hanno saputo sfruttare al meglio le opportunità concesse in modo particolare dai fondi strutturali, in Italia si sente ancora la mancanza di una “cultura” della progettazione europea che sia adeguatamente diffusa ed accettata da tutti gli attori sul territorio come parte integrante dei loro normali percorsi economici. Il tema dell’accesso dei fondi è ancora confinato, nell’immaginario collettivo italiano, ad una nicchia di specialisti o ad alcuni enti specifici che hanno o che avrebbero – essi soltanto – le risorse e le capacità adeguate per accedervi. Questa situazione richiede una forte responsabilizzazione ed una maggiore attenzione da parte delle strutture che a vario titolo si occupano di promuovere l’accesso ed un corretto utilizzo dei fondi europei.
In questo quadro la Guida Pratica, già disponibile in inglese e da giugno 2014 anche in italiano, rappresenta uno dei primi strumenti disponibili oggi in Italia in grado di offrire una panoramica onnicomprensiva dei programmi di finanziamento offerti dall’Unione Europea per il 2014-2020. La nostra speranza, come centro di ricerche dell’ANCI che ha tra le sue principali indicazioni statutarie la missione di favorire uno sviluppo urbano sostenibile e integrato attraverso un miglior uso delle risorse finanziarie disponibili, è quella di contribuire a diffondere quanto più possibile la conoscenza di questi strumenti e di queste opportunità tra gli amministratori locali, tra i rappresentanti eletti e tra tutte quelle categorie di persone che rappresentano, in senso lato, gli attori dello sviluppo urbano. I beneficiari di questa Guida, tuttavia, non sono soltanto i Comuni, i quali potranno a loro volta diffonderla nei loro territori, ma anche le università, le associazioni, le piccole e medie imprese. Una delle principali caratteristiche dei Programmi comunitari è infatti quella di rivolgersi ad un ventaglio molto ampio di possibili beneficiari. Vi è di più: la nuova programmazione, soprattutto quella relativa ai fondi a gestione diretta, sarà caratterizzata da un approccio sempre più marcatamente rivolto ad una integrazione efficace di diverse tipologie di soggetti all’interno dei medesimi progetti, per favorire quella osmosi necessaria a rispondere a sfide economiche e sociali sempre più complesse. Per fornire un quadro sinottico, si propone di seguito una figura che ne sintetizza i contenuti.
La Guida è pertanto indirizzata a tutti quegli stakeholders che a vario titolo e sulla base di diverse esigenze vogliano accedere a questi fondi. In questi anni, la crisi economica avrebbe dovuto spronarci ad essere più virtuosi nell’utilizzo dei fondi europei. Per il prossimo periodo di programmazione, il nostro augurio all’Italia è quello di far meglio, di raggiungere livelli di spesa più alti e soprattutto di realizzare progetti che si caratterizzino per una maggiore coerenza rispetto ai risultati e per una migliore qualità delle azioni intraprese. Fornendo informazioni essenziali sul nuovo quadro finanziario pluriennale in maniera strutturata e semplice allo stesso tempo, la Guida rappresenta un primo passo verso la diffusione di una maggiore consapevolezza sui temi della programmazione e della progettazione europea, con l’ambizione di portare un piccolo contributo a quella cultura della programmazione e della progettazione europea di cui in Italia c’è un gran bisogno.