– Secondo me quella sedia lì va spostata.
– Anche secondo me quella sedia lì va spostata.
– Facile dirlo quando lo han detto gli altri.
– Se è per questo sono anni che lo dico e nessuno mi ascolta.
– Da un’approfondita analisi storica e sociologica, viene fuori che quella sedia pesa dai nove ai dieci chili
– Non sono d’accordo. Dai sondaggi il due per cento degli intervistati dice che pesa dai cinque ai sei chili, il tre per cento dai sei ai sette chili, il novantacinque per cento non lo so e non me ne frega niente. Basta che la spostiate.
– Secondo me per spostarla, bisognerebbe prenderla con cautela per la spalliera, e metterla da un’altra parte.
– Eccesso di garantismo, al punto in cui siamo, non resta che affidarsi a una figura autorevole e competente. Forse un tecnico. Magari di destra, appoggiato dalle sinistre.
– Un tecnico? No, un tecnico non può garantire la stabilità della sedia. E poi costituisce un’anomalia antidemocratica e anticostituzionale.
– Se è così cambiamo la Costituzione.
– Non è una cosa che si può fare da un giorno all’altro.
– Nel frattempo propongo di indire un referendum.
– Non si troveranno mai cinquecentomila firme per spostare una sedia.
– E allora non c’è scelta: elezioni anticipate.
– No, le elezioni oggi no, sarebbe troppo grave per il paese, forse domani.
– Rimane il problema urgente della sedia da spostare.
– Su questo sono d’accordo. Può essere un punto d’incontro.
– Parliamone.
– Parliamone.
– Parliamone.
La risposta allo tsunami trumpiano e’ un’ Europa adulta
“La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella