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Quali conseguenze con l’aumento dell’energia sui veicoli elettrici?

Con i costi dell’energia elettrica in esponenziale aumento in tutta Europa molti settori industriali mostrano preoccupazione sul futuro delle auto elettriche. Il prezzo dell’energia è stato in passato uno dei fattori trainanti per attrarre sempre più utenti verso l’acquisto di veicoli elettrici. A fronte di un costo iniziale maggiore, infatti, l’utente finirebbe per usufruire di numerosi vantaggi economici nel lungo termine specie sui costi di manutenzione e rifornimento. 

Insomma, si tratterebbe di fare un investimento iniziale per avere un ritorno economico in futuro, così da evitare le tipiche fluttuazioni legale al prezzo dei combustibili fossili. Questo ragionamento era valido fino alla recente crisi energetica. Da qui le preoccupazioni nell’industria sul settore delle auto elettriche. L’adozione di auto elettriche a lungo termine potrebbe subire delle conseguenze.

Costi del petrolio e costi dell’elettricità

Per anni, i primi ad aver acquistato auto elettriche hanno osservato con un certo sollievo il costante aumento dei prezzi del carburante, avendo di fatto realizzato con il loro veicolo un ottimo investimento. Nel settembre 2020 un litro di benzina si aggirava mediamente intorno a 1,80 € al litro. Nel marzo 2022, la soglia dei 2 euro era stata ampiamente superata. Ciò che preoccupa i conducenti di veicoli elettrici è che ora stiamo assistendo ad aumenti simili anche per l’elettricità, con un incremento dei costi del 10% per chi ricarica a casa. Il prezzo dell’elettricità in pratica si è legato a quello del gas in una vera e propria spirale che ha fatto lievitare i costi a tutti i livelli.

Colonnine elettriche pubbliche: la stessa storia

Molti conducenti di veicoli elettrici in Europa ricaricano l’auto a casa, ma quando si fanno viaggi più lunghi diventa inevitabile ricorrere alle reti di ricarica pubbliche. Così come il costo della ricarica domestica è in aumento, anche il prezzo delle stazioni di ricarica è in crescita. 

In Germania, ad esempio, Allego ha aumentato i prezzi da 43 centesimi per kilowattora a 47 centesimi il mese scorso. Le cifre sono ancora più alte per i sistemi di ricarica rapida, con la ricarica express che passa da 65 a 70 centesimi per kilowattora e la ricarica ultraveloce che sale da 68 a 75 centesimi per kilowattora.

Incentivi statali per l’acquisto di auto elettriche

La riduzione dei costi di gestione era un modo per compensare il costo di acquisto dei veicoli elettrici, ma un altro era rappresentato dai sussidi statali. Paesi come la Norvegia hanno raggiunto tassi di adozione dei veicoli elettrici notevoli grazie a sussidi significativi. 

In Italia, tuttavia, il sistema degli incentivi statali ha avuto un rallentamento. Molto è legato all’esaurimento dei fondi stanziati e alla complessità delle procedure burocratiche per accedervi. Per quanto virtuosi, insomma gli incentivi statali e regionali rappresentano solo una goccia nel mare a fronte delle reali esigenze.

Il car sharing resta la soluzione più praticabile

Da alcuni anni gli automobilisti di tutta Europa hanno fatto ricorso sempre più di frequente all’uso del car sharing. Uno degli aspetti più interessanti di questo modello è che i costi di gestione del veicolo, compresi i costi di carburante o di ricarica sono a carico dell’operatore. 

Quando i prezzi della benzina e del diesel aumentano, il car sharing diventa ancora più interessante. Con molte flotte che ora dispongono di auto green, lo stesso ragionamento si applica anche ai veicoli elettrici. La soluzione, tuttavia, sembra a breve termine. È solo questione di tempo prima che i fornitori scarichino questi costi sui clienti, in un modo o nell’altro.

Non tutte le aziende di car sharing possono essere 100% elettriche

Il car sharing consente a molti di provare per la prima volta un’auto elettrica e farsi un’idea dei vantaggi. Tuttavia, non tutti i fornitori di car sharing hanno la capacità di gestire una flotta 100% elettrica. Il Ceo di SHARE NOW, Olivier Reppert, ha scritto molto sull’argomento. 

SHARE NOW gestisce una flotta al 25% elettrica, ma per arrivare al 100% devono essere superati diversi ostacoli. Gli elevati costi di leasing, l’insufficiente infrastruttura di ricarica pubblica e la necessità di ulteriori investimenti sono tutte sfide che i fornitori di car sharing dovranno affrontare.

Un futuro incerto

Quanto è reale il rischio che l’entusiasmo per i veicoli elettrici subisca una brusca frenata? Siamo davvero di fronte a una riduzione del passaggio alla mobilità elettrica? Gli esperti del settore sono certamente preoccupati. 

Il Prof. Dr. Stefan Bratzel, fondatore e direttore del Center of Automotive Management (CAM), ha dichiarato: “L’esplosione dei prezzi dell’elettricità potrebbe costituire un pericolo per la transizione ecologica e dobbiamo prestarvi molta attenzione”. Se le auto elettriche diventano più costose da gestire, l’aumento della mobilità elettrica rischia di crollare.

Un futuro eccitante

Va detto che nonostante le criticità contingenti, il mercato sta iniziando ad animarsi e lo scenario non poteva che essere più variegato e ricco di opportunità per i veicoli elettrici. Da un lato, le case automobilistiche tradizionali stanno muovendo passi sempre più decisi nella direzione della transizione ecologica, dall’altro giganti della tech del calibro di Tesla, Rivian e persino Google e Apple si aprono al mercato delle auto elettriche portando con sé anni di innovazione e ricerca. Gli automobilisti non hanno mai avuto così tanta scelta! 

*Sr. Editorial Content Strategist, 13/10/2022

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