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Un programma che punta a diventare sistema

L’attuazione regionale del programma Garanzia Giovani si pone in continuità con le politiche e le strategie regionali, condivise con il partenariato sociale e istituzionale.

Coerentemente con gli elementi caratterizzanti il contesto economico e occupazionale della Regione e in continuità con il processo di riforma e di rilancio delle politiche del lavoro e in particolare delle politiche giovanili, avviato negli ultimi anni, la strategia regionale mira a costituire e rafforzare un sistema integrato di servizi che, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e il coordinamento delle attività e dei servizi da questi attuati, possa accompagnare con efficacia i giovani nella fase di uscita dal sistema d’istruzione formale e/o di transizione verso il mercato del lavoro.

Si è svolto, inoltre, un lungo lavoro di concertazione per condividere la strategia e le scelte contenute nel Piano di attuazione regionale con le parti sociali, le istituzioni e le autonomie competenti e si è inteso raccogliere in una cornice unitaria, gli interventi previsti dalla Garanzia Giovani, con gli interventi complementari e integrativi specifici regionali a valere su altre risorse nazionali e/o su risorse di cui al Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020. Cercando di cogliere l’invito del Consiglio Europeo a “garantiril coinvolgimento attivo delle parti sociali a tutti i livelli nella progettazione attuazione delle strategie per i giovane promuovere le sinergie tra le variiniziative volta potenziare sistemi di apprendistato e tirocinio”.

Tra i risultati attesi, quindi, oltre l’aumento dell’occupazione giovanile, ha un’importanza particolare   il   contrasto   del   fenomeno   dei   NEET   e   quindi   il   rafforzamento   delle   misure d’inserimento lavorativo.

Il PON è articolato in un unico Asse nel cui ambito sono previste le seguenti azioni:

1.   Accoglienza, presa in carico, orientamento

2.   Formazione

3.   Accompagnamento al lavoro

4.   Apprendistato

5.   Tirocinio extracurriculare, anche in mobilità geografica

6.   Servizio civile

7.   Sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità

8.   Mobilità professionale e transnazionale e territoriale

9.   Bonus occupazionale

  

Tali azioni si sostanziano in una serie di misure rivolte ai NEET, che conformemente a quanto stabilito nella YEI, siano di contrasto alla disoccupazione giovanile e non si configurino come azioni di sistema e di assistenza tecnica. Tuttavia per quanto riguarda l’assistenza tecnica, nel PON è stabilito che il MLPS rende disponibili risorse finanziarie (a valere sul PON “Sistemi di politiche attive per l’occupazione”) per potenziare, al fine di rafforzare la capacità amministrativa delle Regioni, i sistemi informativi, la comunicazione e l’adeguamento delle strutture dei Centri per l’Impiego.

Il PON individua quattro direttrici importanti che presiedono all’attuazione del programma operativo e che sono state oggetto d’indicazioni e/o circolari specifiche da parte del Ministero del Lavoro, alle quali le Regioni devono attenersi:

1.   Sussidiarietà

2.   Contendibilità

3.   Profilazione

4.   Monitoraggio

 

Le scelte effettuate dalla Regione, in termini di allocazione delle risorse, nell’indicazione delle azioni complementari e integrative, mirano all’attuazione di un Piano regionale che risponda, in una logica di urgenza e straordinarietà, alla situazione attuale, ma sia altresì il presupposto, in una prospettiva di medio periodo, a rendere strutturali misure per l’occupabilità e l’occupazione dei giovani.

Il Pianin generale concorre, nella suattuazionesia al raggiungimento degli obiettivi generaldella strategia per il contributo del Programma Operativo Regionale FSE 2014-2020, sia al raggiungimento di una migliore coesione economica, sociale e territoriale e in particolare:

Riduzione del numero dei giovani nella fascia 18–24 anni che lasciano il sistema educativo e formativo senza un titolo per il raggiungimento dell’obiettivo della Strategia Europa 2020.

Ampliamento del numero dei giovani che hanno opportunità qualificate di formazione nei contesti di lavoro a partire dalla piena valorizzazione dell’apprendistato per il conseguimento di una qualifica o di un diploma e dell’apprendistato di alta formazione e di ricerca.

Razionalizzazione  e  qualificazione  della  rete  dei  servizi  per  la  transizione  dai  sistemi educativi e formativi al lavoro e da un’occupazione a un’altra.

E’ una scommessa non solo sulla collaborazione tra il sistema del lavoro pubblico-privato, ma anche sulla proattività virtuosa con il sistema delle imprese, che avranno a disposizione misure e servizi idonei a cercare il “giovane” giusto per la loro azienda, contribuendo, così, allo sviluppo del sistema economico e produttivo regionale.

La strategia regionale si fonda anche sulla necessità di costruire i presupposti per i giovani, destinatari degli interventi, a essere attivi e responsabili nel cogliere le opportunità offerte, e per le imprese che sono chiamate a dare valore ai diversi interventi attivati, a investire responsabilmente nel futuro dei giovani attraverso l’avvicinamento al lavoro, quale condizione qualificante dello sviluppo del sistema economico e produttivo.

La sceltregionale prevede drafforzare le partnership tra datori di lavoro e soggetti attivi sul mercato del lavoro (servizi per l’impiego pubblici, servizi per il lavoro privati accreditati, parti sociali) al fine di incrementare le opportunità d’occupazione, valorizzare il tirocinio e l’apprendistato, ma anche il servizio civile. L’obiettivo generale del piano di attuazione regionale Garanzia Giovani è l’inserimento qualificato dei giovani nel mondo del lavoro: per realizzarlo è necessario il concorso di tutti i soggetti chiamati a vario titolo a dare attuazione al Piano.

In questo senso, per la prima volta, la Regione Marche “sperimenta” un modello che vede un coinvolgimento pieno degli attori privati (accreditati) in collaborazione con i servizi pubblici al lavoro, per costruire le condizioni ottimali di attuazione del programma e per la massima fruibilità dei servizi in esso previsti a favore dei giovani. Tale sperimentazione è avviata non a caso con la Youth Guarantee ma all’interno di una strategia che prevede di rafforzare il sistema regionale dei servizi per il lavoro (a iniziare da quelli pubblici) costruendo una rete pubblico-privata in grado di rispondere alle innumerevoli e diversificate esigenze del mercato del lavoro regionale. L’occasione dell’avvio della Garanzia Giovani e la ricerca della sua massima efficacia ed efficienza hanno creato l’input necessario all’avvio di questa nuova fase sperimentale che sarà monitorata e verificata al fine di migliorarla progressivamente. L’importanza dell’obiettivo e la grande platea potenziale dei giovani hanno contribuito all’avvio della sperimentazione, sicuri che la collaborazione pubblico- privato consenta un’attuazione più fluida e senza rischi di “ingorghi” nell’implementazione delle azioni previste dal programma.

Sono già attive lmisurrelative al BonuAssunzionaleai Tirocini (oltre 2.000 tra quelli avviatquelli da avviare a breve), all’Apprendistato, al Servizio Civile, ai Percorsi d’Istruzione o Formazione per i ragazzi dai 15 ai 18 anni che non hanno ancora adempiuto all’obbligo formativo o dell’istruzione.

Entrnovembre sarannavviatanchlmisure per la Formazionmiratall’inserimentlavorativo, per l’Autoimprenditorialità, per il contributo alla Mobilità territoriale e l’Accompagnamento al Lavoro.

Il Programma YG dimostra che i giovani marchigiani non sono inattivi, anzi sono dinamici e si muovono anche autonomamente per cercare un’ esperienza lavorativa o formativa. Sono comunque meno inattivi dei loro coetanei di altre regioni.

Infatti, nella nostra regione, ad oggi si sono iscritti al Programma oltre 19.000 giovani e secondo una graduatoria stilata dal Ministero del Lavoro, le Marche e il Friuli sono prime in Italia come numero d’iscritti rispetto alla platea potenziale. Alcune regioni che hanno un numero di abitanti simile alle Marche, hanno circa un terzo dei nostri iscritti.

Va rilevato questoaspetto positivoa fronte, però, della preoccupazionelegataalla possibilità ddare risposte a tutti. Già oggi, a quattordici mesi dalla fine del Programma, si sono iscritti più giovani di quelli a cui, con le attuali risorse, possiamo garantire un servizio previsto nella Youth Guarantee. I 29,2 milioni di euro assegnati alle Marche consentono di garantire una misura a circa 12.500 giovani: siamo già oltre di 6.500 unità. Per cercare di non lasciare fuori nessuno stiamo già ragionando sulla nuova programmazione del FSE con l’obiettivo di creare le condizioni di allargare gli interventi per tutti gli iscritti al Programma.

Attualmente, oltre al sistema dei servizi pubblici per il lavoro, sono operative 2 ATI (con sportelli su tutto il territorio regionale che coprono obbligatoriamente ogni provincia) costituite da soggetti privati autorizzate dalla Regione.

 

 (*) Assessore Istruzione, Formazione e Lavoro

 

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