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Il Servizio Civile Nazionale nel 2013 e’ dimagrito

Come previsto dall’art. 20, Legge 8 luglio 1998, n. 230, il Ministro del Lavoro ha presentato al Parlamento, lo scorso 22 ottobre, la Relazione annuale sull’organizzazione, la gestione e lo svolgimento del Servizio Civile Nazionale, con riferimento a quanto realizzato nell’anno 2013.

La relazione è stata curata dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e traccia un bilancio dei lavori svolti nel corso dell’ultimo anno, nonostante la scarsa disponibilità delle risorse finanziarie stanziate in tale periodo ed i conseguenti esigui avviamenti dei giovani coinvolti nel Servizio.

Ed infatti, l’On. Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle politiche giovanili e al Servizio Civile Nazionale, che ha introdotto i lavori, ha anticipato e manifestato, sin dalle primissime righe, la condizione di difficoltà in cui versa il sistema del Servizio Civile Nazionale, legata soprattutto agli effetti della crisi economica che ha interessato il nostro Paese.

A seguire, le riflessioni sul tema sono state rivolte alla necessità di approvazione dellalegge delega per la riforma del Terzo settore e la disciplina del Servizio Civile Nazionale universale, che potrà dare ancora “maggiore impulso all’esperienza del servizio civile”, rispondendo all’esigenza di “incrementare le attività e il numero dei ragazzi da far partecipare ai progetti”. 

L’intento, infatti, dovrebbe essere quello di promuovere un sistema di servizio civile universale destinato “non solo a sviluppare le attività di solidarietà, inclusione sociale, tutela del patrimonio culturale ed ambientale, ma anche ad offrire percorsi  pre- professionali per i giovani”.  In quest’ottica, l’esperienza del Servizio civile è – e potrà essere – per i giovani “sia un’occasione per affermare la propria soggettività, che un’opportunità per guardare fuori dal proprio circuito quotidiano rendendosi utili alla propria comunità attraverso un impegno civico e di servizio”.

Al di là delle finalità di promozione del servizio civile, sia quale opportunità per i giovani coinvolti, che in un’ottica solidaristica e di tutela del patrimonio comune, nella Relazione annuale, oltre la descrizione dei lavori svolti a livello nazionale e regionale, l’indicazione delle attività di formazione degli addetti al Servizio Civile e la presentazione delle azioni di verifica e monitoraggio degli Enti accreditati allo svolgimento del servizio stesso – l’attenzione è stata soprattutto focalizzata sugli aspetti economico-finanziari che hanno interessato il Dipartimento nel corso del 2013, con specifico riferimento alla contrazione delle risorse statali disponibili.

Proprio la riduzione degli stanziamenti, ha infatti determinato, nel 2013, la pubblicazione di soli 3 bandi straordinari per complessivi n. 907 posti.

In particolare, il 15 gennaio 2013 è stato pubblicato il bando speciale per la selezione di 350 volontari da avviare al Servizio civile nazionale per la realizzazione del progetto “Per Daniele: straordinario come voi”, presentato dal Comune di Modena, quale Ente capofila, da realizzarsi nelle sedi site nei Comuni della Regione Emilia Romagna, al fine di intervenire nelle aree terremotate, mentre, in data 15 febbraio 2013, è stato pubblicato il bando speciale per la selezione di 100 volontari da impiegare nei seguenti progetti di Servizio civile nazionale: “Ri-partire dalla cultura e dal patrimonio artistico” per complessivi 50 volontari presentato dall’ente capofila ARCI Servizio Civile da realizzarsi nella Regione Emilia Romagna; “Restare uniti, un imperativo per la comunità” per complessivi 35 volontari presentato dall’Ente capofila ANCI Lombardia da realizzarsi nella Regione Lombardia; “Polesine solidale” per complessivi 15 volontari presentato dall’Ente capofila ANCI Veneto da realizzarsi nella Regione Veneto.

Il 28 gennaio 2013 è stato, invece, pubblicato il bando, anch’esso speciale, per la selezione di 368 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile in Italia per l’accompagnamento dei grandi invalidi di guerra e dei ciechi civili di cui all’art. 1 della legge n. 288/2002 e all’art. 40 della legge n. 289/2002; per questo bando, la maggior parte dei giovani coinvolti è stata assegnata ad Enti aventi sedi nelle Regioni del Sud Italia e nelle isole (quasi il 67%). 

L’iniziativa è stata sicuramente degna di nota, ma, di fatto, almeno in questa sede, gli interventi sono stati circoscritti ad una fascia ristretta di persone e categorie, rispetto alla varietà delle tipologie di disabilità, di natura fisica e psichica, che riguardano invece un ampio numero di individui – e non solo chi rientra nelle categorie dei grandi invalidi di guerra e dei ciechi civili – i quali, comunque, pur in presenza di una qualche patologia, conservano una serie di abilità e competenze ben spendibili, sia a tutela del lavoro e dell’integrazione sociale degli stessi, che nel concreto interesse delle imprese, oltre che, ovviamente, nel percorso dei giovani volontari che possano accompagnarli.

Il vero e proprio bando ordinario per i giovani da coinvolgere nei progetti di Servizio Civile Nazionale, invece, è stato pubblicato solo il 4 ottobre 2013, con una successiva riapertura dei termini di scadenza inizialmente previsti, al fine di consentire anche agli stranieri la possibilità di presentare le domande di partecipazione al Servizio, come disposto nell’ordinanza n. 14219/2013.

Complessivamente, sono stati 1.789 progetti i progetti finanziati, inseriti sia nei bandi straordinari che in quello ordinario, di cui, 1.741 sono stati destinati ad essere realizzati in Italia e 48 all’estero, con un totale di posti messi a bando per i volontari pari a 16.373,  di cui 502 destinati all’estero.

Quanto alla ripartizione sul territorio dei volontari, la stessa ha evidenziato una prevalente presenza nelle Regioni del Sud Italia (44,33%), seguita dalle aree del Nord Italia con il 32,54% ed infine il Centro del Paese con il 23,13% dei volontari.

Per quanto riguarda, invece, i settori di riferimento dei progetti emerge, con il 63,50%,  l’area dell’assistenza, seguita dai settori dell’educazione e della promozione culturale (22%), il servizio civile all’estero (6,16%), il patrimonio artistico e culturale (5,27%), ed, infine, le aree di protezione civile ed ambiente (poco sopra l’1%).

 

REALAZIONE SCN

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