I poveri meritano almeno una conferenza nazionale
Essere invisibili è una condanna senza scadenza. E’ quello che capita a chi è povero. Fiumi di parole sulla povertà, categoria sociologica molto indagata e mai risolta.
Home > Archivi 25 Ottobre 2022
Essere invisibili è una condanna senza scadenza. E’ quello che capita a chi è povero. Fiumi di parole sulla povertà, categoria sociologica molto indagata e mai risolta.
Il quadro generale spinge per un allargamento delle quote di fragilità e di debolezza. La pandemia ha contribuito. L’avvio del superamento di questa fase si è imbattuta nelle guerra in Ucraina.
Il grido di allarme della Caritas deve essere ascoltato. Bisogna agire presto. Sì, perché la situazione della povertà è grave e non da ora, nè dai tempi della pandemia. Da molto prima, e cioè da 10 anni fa, quando la povertà assoluta è raddoppiata e triplicata tra bambini e giovani fino a 34 anni. Certificato dall’Istat.
Un radicale cambio di rotta delle politiche pubbliche è indispensabile, non da oggi. Lo chiedono: il susseguirsi parossistico di «crisi», frutto di scelte sbagliate, da invertire; il fermento sociale e imprenditoriale del Paese che suggerisce le strade da prendere; la domanda di servizi fondamentali a misura delle persone nei luoghi.
A pochi giorni dall’insediamento del nuovo governo, guidato dalla Premier Meloni è opportuna qualche considerazione sul Reddito di Cittadinanza. Per la Cisl una misura fondamentale tesa a contrastare la povertà in aumento esponenziale in questi ultimi anni nel nostro paese.
Avere un lavoro non sempre basta per evitare di cadere in povertà. In Italia un quarto dei lavoratori ha una retribuzione individuale bassa (cioè, inferiore al 60% della mediana) e più di un lavoratore su dieci si trova in situazione di povertà
molto tempo la povertà di bambine, bambini e adolescenti è stata caratterizzata e misurata unicamente in termini economici, in relazione al reddito e la ricchezza dei genitori. Questo tipo di misura però, non coglie appieno tutti gli elementi che contraddistinguono la privazione dei minori.
Si stima che le famiglie italiane a rischio povertà energetica siano circa 4 milioni; pertanto, si trovano in questa condizione di difficoltà oltre 9 milioni di persone. Questo emerge dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio studi CGIA sugli ultimi dati disponibili del Rapporto OIPE 20201.
In Italia le persone a rischio di povertà alimentare o insicurezza alimentare sono il 22,3% dell’intera popolazione, un tasso che varia a livello regionale dal 14,6% dell’Umbria, al 29,6% dell’Abruzzo, al 18,7 % della Toscana, con elevati livelli di disuguaglianze soprattutto per quanto riguarda ortaggi, carne e pesce.
l rischio di povertà morde. Nel 2021 in Europa più di una persona su 5 è a rischio di povertà o di esclusione sociale. È il 21,7% della popolazione.
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